COLLABORA CON NOI, BREVE STORIA
Dear all mi accingo a raccontarvi una breve storia.
Io, nato e cresciuto a Volterra, sono sempre stato attratto/incuriosito dall'Ospedale Psichiatrico presente in città.
Fin da bambino questo strano posto era intrinseco nella vita di quasi tutti i volterrani, in tanti vi lavoravano e quindi quasi tutti avevano un amico o un parente legato a quell'ambiente.
Non solo, i mattacchioni del Manicomio più tranquilli (così chiamati amichevolmente dalla cittadinanza) che avevano il permesso di uscire spesso vagavano in centro da soli chiedendo qualche monetina o una sigaretta, dando una strana nota di colore all'umus umano.
Da adolescente ho avuto la possibilità di visitare sia il Ferri che lo Charcot sia i giardini esterni che all'interno rendendomi realmente conto di che posto fosse.
All'età di vent'anni circa quando oramai la legge 180 era stata applicata da anni e quindi il Manicomio era chiuso andai a visitare il primo timido tentativo del Museo della Memoria e nuovamente mi tornarono alla mente i ricordi di quando qualche anno prima avevo visto da dentro quella realtà agghiacciante.
Il mio interesse negli anni è sempre stato forte, in particolar modo alla produzione di oggettistica varia che nei vari laboratori creativi producevano questa strana popolazione diversamente abile nella mente (io personalmente posseggo qualche opera dell'epoca).
Anche la produzione letteraria mi ha sempre affascinato e quindi non potevo non leggere “La Nave dei Folli” prima e “Corrispondenza Negata” dopo.
Proprio Corrispondenza Negata, dato il suo facile reperimento iniziale, è stato oggetto da parte mia di regalo verso le perone a me vicine che per loro natura fossero sensibili all'argomento, ed una di queste persone è la performer Elisa Bartoli.
La mia personale breve storia finisce qui, ma per ripartire come storia di progetto “alto” artistico, infatti circa due anni fa Elisa dopo la lettura profonda del testo mi chiede di scrivergli una storia, una sceneggiatura che si ispirasse a Corrispondenza Negata da portare in scena come performance di Teatro-Danza.
Certo non è stato facile, la mia storia artistica si basa su lavori fotografici impostati come progetti artistici narranti, ma da qui a scrivere un lavoro per il teatro.....
Ebbene dopo due anni di intenso lavoro e coinvolgendo al progetto anche Paolo Cavallin in qualità di compositore and maker e con la collaborazione esterna di Cledy Tancredi abbiamo raggiunto l'obiettivo!
Così è nata VIVA DENTRO
COLLABORA CON NOI – SUPPORTA “VIVA DENTRO”
(www.aroundmovementproject.org)
Grazie all'interessamento di Claudio Grandoli della Onlus Parola Graffio e Inclusione e di Massimiliano Rossi admin di Esplorazioni Urbane siamo qui a farvi una proposta!
Caro lettore internauta:
Vuoi collaborare con noi?
Vuoi supportare il nostro progetto?
Vogliamo provare a mettere in scena VIVA DENTRO anche nella tua città!!
Noi stiamo cercando volontari che si sentano vicini al progetto e vogliono darci una mano a mettere in scena questo lavoro nella propria città, noi stiamo cercando spazi dove poterlo portare in scena, magari se sono città sedi di ex Ospedali Psichiatrici anche meglio, ma se la fattibilità è presente non escluderemo alcuna realtà!
Collabora con noi o se vuoi supportaci come puoi!
Grazie!
Massimiliano Del Testa
www.aroundmovementproject.org
DESCRIZIONE CHI SIAMO E DESCRIZIONE PROGETTO
CHI SIAMO
AROUND MOVEMENT PROJECT
Un pensiero, un sentore, una necessità introspettiva, tre artisti strutturalmente diversi alla ricerca di un percorso che rappresenti un progetto creativo, un'idea artistica tra altri sentieri.
L'incontro e la fusione empatica di tre persone artisticamente diverse ma ben definite:
Elisa Bartoli performer, Paolo Cavallin music composer and maker, Massimiliano Del Testa textes, images, videos.
Progetto “alto” per sua natura di ricerca, aperto a qualsiasi confronto e collaborazione senza vincoli di struttura e di concezione.
Il nostro intento e di creare dei progetti-contenitori che amalgamino il teatro, la danza, la ricerca di suoni per la produzione di sessioni musicali con il sostegno di strutture di imaging, per giungere alla contaminazione tra cultura teatrale e avanguardia delle nuove tecnologie.
IMPATTO
Viva Dentro nasce da un’idea di Elisa Bartoli, ispirata e liberamente tratta dal testo Corrispondenza Negata, un libro di raccolte epistolari degli internati dell'Ospedale Psichiatrico di Volterra (Tuscany - Italy) scritte ai propri cari, che l'amministrazione Ospedaliera non ha mai inviato alla destinazione finale e le ha archiviate nelle cartelle cliniche di appartenenza.
PROGETTO
Performance teatrale in cinque movimenti di teatro-danza alternati da una voce narrante (Cledy Tancredi). Si tratta di lettere autentiche tratte dal testo "Corrispondenza Negata" ed ambientata temporalmente agli inizi del 1910.
In tale lettura emerge come non tutti gli internati al Manicomio di Volterra (1888 - 1978) fossero realmente affetti da una malattia psichiatrica, bensì una buona parte rappresentassero a loro modo una diversità, una non conformità allo standard socio-culturale medio della popolazione dell'epoca.
Abbiamo riscontrato che nelle motivazioni del ricovero, erano presenti motivazioni politiche o socio culturali. Per venire internati era sufficiente essere eccentrici, profondamente timidi, primogenite femmina in una famiglia nobile o ricca (dove il titolo nobiliare spettava al primo figlio maschio), essere affetto da una malattia (allora) non ben inquadrata come l'epilessia, avere qualche deficit funzionale quale cecità, sordità, sterilità (che ovviamente veniva riconosciuta come malattia solo al femminile) o, per finire, essere indigenti, omosessuali o figli illegittimi.
Quando la società non riconosceva un suo membro, per paura o semplicemente per facilità di gestione, lo internava per lungo tempo o per sempre, senza nessun rispetto dell'individuo.
Questo buio e impenetrabile universo a Volterra si genera nel 1888 ed è andato avanti per 90 anni.
E' incredibile che in circa cento anni non sia cambiato ancora nulla!
E' da questa realtà di sofferenza e di rispetto negato che ha preso avvio il nostro progetto: una performance teatrale in cinque movimenti che riunisce più risorse espressive, come la danza, l'apparato scenico, la musica, la lettura di quei testi importanti al fine di restituire dignità e attualità a queste esperienze umane.
I cinque movimenti sono:
La violenza.
La gioventù
L'internamento.
Vivere dentro.
Verso l'abisso.
La performance grazie alla collaborazione di www.esplorazioneurbane.it, che ci supporta logisticamente, sarà itinerante in città sedi di strutture manicomiali ora chiuse.