COSTANZA

COSTANZA

Un'altra poesia in cui la Luce diventa Tenebra e Malignità e pare indurire il cuore degli uomini. Dio rimane così lontano da sembrare irreale. La Vita è un Mostro con le fauci spalancate pronto a divorare Sogni e Anime innocenti. Componimento intenso e al contempo triste. (Adri)

 

                                                                                                                                                                                   (Dipinto della pittrice Maria Rosaria Di Marco)

 

Costanza

 

Costanza la matta nasconde segreti

Costanza la matta nasconde una biglia.

Sotterra in giardino

nascosta tra i rovi

uno scrigno sbeccato tra i resti di un gatto.

Sotterra parole, sotterra pensieri

sotterra il dolore nel ventre rigonfio chiamato vergogna.

Costanza la matta lancia un sospiro

aspirato indeciso, deciso sicuro nel petto,

scosta una ciocca ribelle tra poche,

strappati i capelli … orpelli indiscreti.

Lancia il suo sasso, lancia il suo sesso

nascosta nell’ombra

a gambe unite salta e si sporca di gesso.

Solleva la gonna, piscia per terra

Che tanto di tutto si è spogliata all’ingresso.

Sul banco lucido, bianco di spugna

tra lucchetti affamati, lì al l’ingresso giace suo figlio.

Feto avvilito, feto sbadato, contorto ammuffito

il cui nome ricorda un’anguria

primizia matura strappata dal ventre

dalle viscere gravide di sogni immaturi e campi affollati.

Nessuno saprà, chiusa la porta

di leggere promesse avvolte, coperte da sensi di colpa

e bucce di vecchi giornali.

Nessuno saprà,

mani guantate con code di topo

ingioiellate con invadenti gemme d’invidia,

brillanti

luccicano, limano denti,

incisivi avvizziti

buttano la chiave con sotterfugi da stolti.

Costanza la matta stende i suoi panni

ricordi sbiaditi

brandelli di stracci

brandelli di vita

lavati in casa da altri,

asciugati stirati da lingue appuntite.

Un fazzoletto ricurvo di bava sbiadita

svolazza disteso tra i fili intirizziti

svolazza leggero tra lenzuola sporche,

macchiate di colpa e sangue incrostato.

Stracci e pastiglie piegati con cura, ma

Costanza è rinchiusa, ingabbiata legata ad un letto.

Chiusa ingabbiata

ammaccata nel fianco

che la carità è cosa da pochi sulla bocca di tanti.

Un crocefisso concesso per l’amore tra i Santi

misfatto, adultero caldo o incesto perverso

poco importa se è cosa da sani.

Costanza la matta si smalta le dita convesse contorte,

buttati i suoi ori

succhia il fango da sotto le unghie;

sazia sguaiata dorme di lato

Dorme ben poco

un peso la ingombra

un dolore la sveglia

un molare … morale bucata, bacata, cariata ma,

da leggi impartite consumate nei fatti.

La lingua lo scova

sa dove cercare

che chi sgrana rosari con vesciche ripiene

ha già detto la sua e scritto il finale con

puzza di cane, carogna bagnata.

Costanza finalmente è chiusa tra i matti

Costanza ha uno sbaglio

un ricordo tra i rovi:

l’amore è per pochi

l’onore di tutti.

Costanza ha sbagliato

e ora sconta la pena,

capito lo scherzo

per errore del caso

la condannò ad amare

una donna senza il peccato.

 

 Adriana Adamo (Vip) per Barbara75

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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