Son trascorsi diversi anni da quando un gruppo di ragazzi di circa quindici/sedici anni frequentavano un percorso triennale per Grafici. Ragazzi che non intendevano proseguire con gli studi negli istituti superiori, sceglievano di prendere una qualifica. Fui tutor del percorso. Un bel gruppo di ragazzi oltremodo con una forte motivazione. I più con attitudini artistiche spiccate.
Tra loro un ragazzo apparentemente introverso, un collezionista di pensieri dove la solitudine era il luogo e il tempo in cui questa raccolta poteva essere possibile. Pensieri profondi, pensieri sicuramente più appropriati ad una persona più grande d'età. Lo ricordo con un animo profondo...beh, lo utilizzo come una metafora. Perchè quando qualcosa è profonda, arriva a toccare punti molto oscuri e isolati che magari altri non riuscono neppure a sfiorare...La sua profondità arrivava a palpare sentimenti, idee precluse a qualcuno perché difficile ad arrivarci. E' questo il senso. La profondità d’animo porta spesso a consapevolezze che tendono a tingere di grigio la vita. Ho vivo il ricordo. Scriveva poesie e mi affidò una raccolta. Mi chiese di leggerle e farne una critica. Lo feci con molta attenzione. Ma ci perdemmo di vista. Ho ritrovato il libretto. Ho ricercato invano lui, non ricordo il nome. Cassiel è sicuramente lo pseudonimo utilizzato nel libretto. Assieme decidemmo di intitolare la raccolta "Non sono un poeta ma do carta e penna alla mia mente...titolo che ho riproposto per la raccolta di poesie nel sito.
Ho deciso di pubblicarne una, perchè per diversi motivi non è scollegata dal tema proposto.
Con la speranza che in qualche modo ricompaia nel mio percorso di vita.
Rifiuto di nascere, rifiuto della vita che ci nega. Poesia che emana sentimenti forti e passioni non ancora mitigate dal sussegursi di albe e tramonti.
Pensieri come tarli che scavano perennemente l'anima nella ricerca instancabile di una risposta, di una ragione, di un traguardo che dia loro qualche tregua. Un crogiuolo di tormenti dove amore ed odio gorgogliano e si amalgamano e più non si riesce a distinguere quale sia l'uno e quale l'altro.
Componimento intenso e triste che segue un ritmo sicuro e struggente. (Adri)
Nella sofferenza dell'amore
La luce
ritorna a scaldare il mio volto,
ma io lo schivo e mi proteggo da essa
nel buio oscuro della depressione.
La mia anima brucia,
il mio cuore sanguina,
la mia mente imputridisce,
ma il corpo si sente protetto...
sa che lui non può essere intaccato da tutto ciò
e che l'insulsa società
con la sua voglia di uccidere
non può interagire su esso.
La mia mente ormai morta
non può più essere illusa
da quel gioco chiamato amore,
la mia anima si rifiuta di tornare alla luce
poiché
anche se capace di risorgere dalle sue ceneri
come l'antica Fenice,
non vuol più cadere nella sofferenza dell'amore
trascinando con sé
anche la mia mente
e la mia voglia di vivere
lasciando il mio corpo vuoto
pronto per raggiungere
il Regno delle Tenebre Oscure
Adriana (Vip) per conto di Cassiel