Memorie della Casa

                                                                            Memorie della Casa

                                                                      ‘Maledettamente disabitata’

 Quando si vuole vedere qualcosa, quando siamo ossessionati da qualcosa finiamo sempre per vederla. Successe che un giorno, affamata di scoperte, notai (dove non avevo mai visto nulla) la grande Casa di Palazzi. La prima casa ad essere costruita sul territorio è tutt’ora in disfacimento. Vuota, con le persiane che sbattono, è abitata non da esseri umani ma rigorosamente da piccioni propensi a defecare ovunque. Ebbene si, la mia terza meta fu proprio questa. Forse una delle esplorazioni più pericolose che ho mai fatto…sino ad ora. La cosa preoccupante non erano i rovi che la circondavano, o quel nefasto portone sgangherato che faceva sorgere l’interrogativo:-‘ va a ‘sapè’ chi c’è lì dentro’, ma tutte quelle case brulicanti di persone pronte a non farsi gli affari propri. Questa volta rischiammo parecchio, ma ne  valse la pena. L’entrata non fu per niente difficoltosa visto che la rete di recinzione era a terra, ma il raggiungere la rimessa della Casa… quella si che fu un’ impresa! ‘Nuotare’ tra dei rovi selvatici non è per niente piacevole, specie se le spine ti si conficcano nei jeans perforandoli. Nella rimessa debolmente illuminata c’era un bidè polveroso, un divano con tutte le molle infuori, e una bilancia di quelle antiche e rugginose. Particolari notevoli ma non di rilevante interesse. Decidemmo, dunque, di fare il giro della struttura: con l’intonaco assente, la casa mostrava le sue nude pareti grigie  e pronte ad essere divorate dalla vegetazione. Una porta era stata murata, così come molte finestre, ma il già menzionato portone sgangherato era pronto ad accoglierci. Passammo davanti ad un uomo, che nel suo giardino, stava mangiando un gelato e annaffiando i fiori: non ci disse nulla.

Entrati, notammo subito due porte: la prima era chiusa e alla parete di fronte erano appoggiati degli scii, mentre la seconda era aperta e dava su una stanza scura che, però,  portava ad un corridoio molto illuminato con in fondo uno scrittoio in legno. Attraversato il corridoio, mi voltai spontaneamente verso destra e mi trovai di fronte il Buio. Era un Buio concreto, vero, denso, sembrava si potesse toccare. Sentii i capelli che mi si drizzarono sulla cute e decisi di mandare avanti l’unico gentleman della spedizione. Con la sola luce del cellulare illuminava quell’antro sconosciuto e un gemito della compagna ci fece trasalire:

-COS’E’ QUELLO?! Ci fermammo tutti e tre, ed il gentleman ed io gridammo quasi:

-COSA?!! Ci allarmammo per niente, e tutt’ora mi chiedo come fece a scambiare delle mattonelle rosse scolorite per delle sproporzionate macchie di sangue. Certo la somiglianza c’è e in quei momenti ci può stare di trovare veramente ogni cosa ma, diamine,-le dissi- prima di emettere quell’acuto potevi pensarci un attimino!

Dopo questa breve divagazione ci ritrovammo nel bagno: polveroso, con le mattonelle bianche a fiori rosa sulle pareti e con ancora una asciugamano verde in prossimità della lavandino.

Questo era tutto ciò che presentava l’ interno della casa: non era molto, ma le finestre coi vetri rotti sono i miei soggetti preferiti  e quella casa ne aveva a bizzeffe. Usciti dal portone notammo che le facce ai balconi si erano moltiplicate e puntavano tutte nella nostra direzione: dovevamo fare in fretta a visitare il resto della Casa. Uno alla volta salimmo le scale arrugginite che portavano ad un grande balcone dove ancora, attaccate al filo per stendere i ‘panni’, vi erano delle mollette. Ad un tratto, una persiana ci volle avvertire di abbandonare la Casa.

E aveva ragione perché se non avessimo seguito quel tacito ‘consiglio’ avremmo ricevuto delle spiacevoli visite…

                                                                                        Elvira Macchiavelli

 

 

 

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Commenti

angelo
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re: Memorie della Casa

mercoledì 23 giugno 2010 22:57:56

A volte ci sono porte che non bisogna mai aprire.......Ma chi è un artista,un fotografo,pittore o poeta......Niente deve sbarrare il passo alla propria ispirazione....Brava Elvi!

Angelo....

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