Non sono molti i cenni storici su questa chiesa se non che è stata sconsacrata negli anni 50.
Un forte disinteresse per la struttura fa crescere il suo stato di abbandono. Le varie istituzioni si scaricano il peso della chiesa e delle rispettive responsabilità a vicenda perdendo, così, un luogo di culto davvero interessante.
Il tetto sta per crollare e al suo interno la vegetazione sta prendendo il sopravvento: gli stucchi bianchi del soffitto, posti all’ingresso, si stanno colorando di muffa verde e lunghe liane di edera si gettano dai pulpiti. Le crepe nei muri fondono un nuovo decoroso moto alla navata bianca.
E ancora, l’altare ridotto a un cumolo di mattoni e polvere mantiene il suo ricordo al cospetto delle teste di tre putti. Piccole e curiose escono da un muro non ancora crollato, ti spiano e sospirano.
Elvira Macchiavelli