L'ultima volta che andai al Ferri mi fermai più volte dietro ad una finestra per osservare fuori...mi sembra per un attimo di immedesimarmi un poco in colui o colei che un tempo stavano rinchiusi li dentro...
Provo a cercare i loro pensieri, cerco di immagianare quello che potevano vedere o forse che volevano vedere...
Alcuni rinchiusi nella loro celletta mentre gli altri invece erano fuori nel cortile , li vedo avvicinarsi sempre più al vetro per vedere in quell'angolo nascosto dietro al muro, piegare la testa e alzarsi sulle punte dei piedi, una breve smorfia e poi giù in terra...l'equilibrio non è certo il loro forte...
Gironzolando invece nei corridoi un rumore attrae la mia attenzione...mi avvicino ad una finestra che da sul cortile e vedo una signora seduta su una panchina con la testa appoggiata al muro, un uomo ed un cane. No, non sto sognando nè sono impazzita (almeno credo), quelle persone sono li davvero...seduti li a riposarsi dopo aver fatto una passeggiata, ma con lo sguardo perso nel vuoto e nel silenzio di quel cortile. Mi chiedo che cosa stiano pensando, se conoscano o meno la storia di quel luogo, continuo il mio giro e quando esco...non c'è più nessuno.
E' un luogo magico per me, c'è tanta energia e la mia mente li fuori inizia a vagare.. inizio a pensare a Nannetti e al suo diario, lo immagino in piedi sulle panchine di cemento a scrivere, oppure in ginocchio con la lingua tra i denti...quasi lo vedo...e sorrido.
Ma il Ferri non suggestiona solo me, qualcuno sente rumori provenienti dalle nostre spalle e si gira di colpo, ma non c'è nessuno, un botto su un tetto di una baracca di lamiera viene scambiato per uno sparo, qualcun'altro vede persino un'incantevole dama vestita di bianco...
Che dire...tutto fa parte del posto.
L'importante è non aver paura non c'è motivo di averne lassù, gli unici matti li siamo noi.