Alcune parti del testo:
Sono nel reparto "Due". E' il reparto d'osservazione per i "meno gravi", in cui di regola si arriva solo dopo essere passati dal "Tre". Io non sono passatda dal "Tre" e per questa ragione quasi tutti me ne vogliono. Ieri ho sentito dire dalla Regina a Renate: "Quella ci è piombata addosso con gli occhiali e la roba per scrivere. Che se la porti il diavolo! Che cos'è venuta a fare da noi? Probabilmente a spiarci, cos'altro sennò?!".
Renate si è limitata a rispondere: "Ah ecco che riattacca con queste storie". Ma poi a sera è venuta a dirmi che aveva di nuovo bisogno dei suoi fermacapelli e che doveva riprenderseli. Peccato. Non per i fermacapelli ma per Renate, perchè credevo che avremmo potuto stringere una qualche amicizia. Fin dal primo giorno ho provato simpatia per lei, per quei suoi occhi miti e malinconici e per quel sorriso evanescente e dimesso che certo mette un pò di tristezza, ma che non fa paura come le risate delle altre.
D'altra parte ci si abitua incredibilmente presto ai visi e ai discorsi più strani.
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So che potrei cambiare di colpo questa situazione, ad esempio mi basterebbe durante la distribuzione del pasto assecondare il mio disgusto e scaraventare la scodella di latta contro il muro, ma ancora mi sta troppo a cuore che le infermiere mi diano del "lei", che mi chiamino "signorina", e che il sorriso dei medici nelle visite assuma una piega di umanità quando si avvicinano a me. Finchè continuerò a essere considerata un'ospite di passaggio, e mi comporterò come tale anche di fronte a me stessa, il limite estremo non sarà superato.
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"Allora voleva togliersi la vita. Non ci vuole dire perchè?!.
La caposala alla finestra continuava a saltellare e mi fissava con uno sguardo penetrante, il primario sorrideva con lo sguardo a terra e sulla testa pelata del piccoletto si rifletteva beffarda la lampada della scrivania. Io ho riso. E' stata una risata stupida e sicuramente molto ripugnante e credo che non abbia contribuito a rendermi simpatica al piccoletto. "Non abbiamo molto tempo", ha detto con cattiveria, e rivolgendosi al primario: "E' in grado di capire?"....Il medico ha alzato per un istante lo sguardo in modo strano e ha detto "Credo di si...
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