Il Fenomeno dell' Esplorazione Urbana. pt1

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07/11/2013 11:27:46
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Elvira Macchiavelli

Il Fenomeno dell' Esplorazione Urbana. pt1

Ultimamente mi viene sempre più di pensare all'esplorazione urbana come un fenomeno. In effetti lo è..ma in che instanze e come collocarlo in una categoria...se esiste ovviamente. Quanto segue è una riflessione vagamente sociologica sulla nostra passione più grande... grazie al Team Spagnolo per avermi suggerito questo nuovo punto di vista.

'Quando non esistono confini'.

Esistono vari modi per alimentare lo sharing tra esploratori urbani di tutto il mondo. I mezzi di comunicazione e forum specializzati permettono di stabilire sempre più salde connessioni con ritmo quasi frenetico tra explorers e introducers. L’esplorazione sta sempre più diventando un fenomeno di massa.

Questo fatto porta sempre più interessati nel mondo dell’abbandono: fotografi, curiosi, poeti, musicisti, video-maker…

 

Penso che non esistono confini quando alcune persone sono profondamente affascinate dalle ‘zone d’ombra’ e sono disponibili a percorrere chilometri per raggiungere non solo nuove mete, ma altri explorers, e condividere con loro, opinioni, esperienze, emozioni. Gli itinerari, i viaggi urbex (ne esistono di organizzati come veri e propri pacchetti vacanza) si tessono e si creano. Spesso persone di altre nazionalità vengono nel nostro Paese per scoprire e conoscere e…è quello che mi è accaduto. Era già successo di incontrate team over Toscana ed esplorare con loro (per poi rimanere in ottimi rapporti), ma che venisse un team dalla Spagna proprio non me lo aspettavo.

Ci siamo incontrati in una ex colonia montana come fossimo in un bar: saluti, strette di mano, gesti convenzionali all’interno di una stanza umida, luminosa e totalmente sfasciata.

Una delle prime domande che rivolsi a C.  riguardava il perché avessero scelto proprio quella colonia (un cubo di cemento con ampi locali vandalizzati, ma ancora pieni di ricordi) con tutte le belle location che abbiamo in Toscana.

Con un catalano-italiano più che comprensibile mi disse che in Spagna non esistono case vacanze del genere per bambini: posti così grandi e nuovi lasciati a se stessi. In Spagna però c’è ‘mas’ crisi che in Italia e molte aziende, industrie chiudono i battenti e dopo tre mesi sono già state ripulite o devastate da ladri e vandali. Mentre camminiamo per i lunghi corridoi della colonia, entriamo in un dormitorio, C. guarda i letti, gli armadi…apprezza tutti questi particolari e con la telecamera filma ogni cosa, tutto fino al tetto. Siamo tra le montagne pistoiesi e intorno ci sono boschi verdi e un cielo freddo: questo panorama gli ricorda il nord della Spagna. L’infermeria, la muffa verde alle pareti che funge da sfondo tra i flaconi di ‘MOM’ e strumenti in vetro gli fanno apprezzare ‘esta decadencia’.

C. e il suo team stanno girando un documentario sugli explorers europei e su come si sta evolvendo questo fenomeno. All’uscita dall’edificio mi pone dieci domande: cosa pensi sul dare informazioni su un luogo ad un contatto ‘virtuale’, qual’ è stato il posto più bello che hai visto, chi sono i ‘nuovi’ explorers, e…

 

La condivisione di una morale è un’altra cosa che ho da ricordare- ‘Take nothing but picturers, leave nothing but footprints’.

Elvira Macchiavelli