Addio mia arte! –I colori dell’arte nell’ombra della follia.-
‘Alzo il sipario: va in scena Grimaldi . Silenzio! Schizzi di Eros’.
Sabato 26 ottobre presso l’Auditorium Berellini di Cogoleto è avvenuto un grande evento su di un piccolo palco. Non è un luogo che fa lo spettacolo ma gli attori che lo compongono con la loro infinita bravura.
Lo spettacolo non è stato solo rappresentazione drammatica ma anche preziosa testimonianza, nonché spiegazione, della complessa personalità di Gino Grimaldi: persona avvilita da un mondo incomprensibile nei suoi confronti, figlio annientato da un padre severo, degente violentato da una ‘organizzazione’ manicomiale aberrante e alienante, uomo dotato di genio ed estro che ha fatto dell’arte la sua unica ragione di vita, la sua terapia.
Lo spettacolo ha presentato, in parallelo, i momenti salienti della vita di Grimaldi (la depressione dovuta all’incomprensione e pesantezza della società, il primo internamento presso il manicomio di Mombello e la definitiva entrata presso il manicomio di Pratozanino (Cogoleto)), e stralci di vita dell’alienante esistenza dei degenti in Ospedale: il tutto amalgamato con forza, brillante interpretazione ed equilibrio da una perfetta sceneggiatura di Novella Limite.
Grimaldi è un pittore che vuole affermare la sua personalità nonostante la diagnosi di schizofrenia e manie di grandezza che lo porteranno ad affermare più volte di essere Rubens.
‘I pennelli, voglio i miei pennelli, la vita in manicomio è grigia, occorrono i colori per vivere’, dopo settimane in internamento il pittore rinsavirà riconoscendosi come Grimaldi. La doppia personalità dell’artista è rappresentata da un figura altra, il delirio, la follia, che confonde l’uomo, lo depersonalizza portandolo al grande sforzo di riaffermare se stesso sotto gli occhi delle alte sfere dell’amministrazione manicomiale. Il compito di affrescare la cappella del manicomio di Cogoleto e a creare quella che sarà una delle sue opere più emblematiche, la carità di San Camillo (piena di significati nascosti e densi di conoscenze culturali e religiose) lo porteranno ad una crisi. Verso il termine dell’opera, gli attori prenderanno lentamente posto sul palco scenico, componendo una forte e compatta figura: il vero riscatto che Gino Grimaldi merita.
La dottoressa tiene tra le sue braccia il corpo dell’attrice che interpreta Grimaldi, davanti ad esse la Madonna con il Corpo di Cristo riverso, Intorno gli Angeli, gli ex degenti del OP di Pratozanino: interpreti di un passato che merita di essere ricordato perché non avvenga mai più. Gli occhi una donna, pieni di ispirazione, lo sguardo più comunicativo che abbia mai visto.
Interpreti:
Maurizio Bertuccio
Luigi Cice
Luca Formisano
Roberta Costanzo
Maria Grazia Mammone
Daniela Marasco
Margherita Piu
Rita Vecchio
Drammaturgia e Regia di Novella Limite