Improvvisamente l'estate scorsa.
Catherine ha accompagnato nel suo viaggio in Spagna il cugino Sebastian, che vi ha incontrato una tragica e misteriosa morte. La mente della ragazza è rimasta scossa dal caso doloroso ed ella non si trova in condizione di ricordare esattamente come si siano svolte le cose. Cio' preoccupa vivamente la madre del giovane scomparso, la quale era a lui legata da un affetto morboso, ed ora non soltanto ne piange la perdita, ma teme che Catherine, riprendendosi, possa fare delle rivelazioni, che mettano in cattiva luce la figura del figlio adorato. La donna fa chiudere in manicomio la nipote ed insiste presso il medico, affinché la paziente venga sottoposta alla lobotomia, un nuovo tipo di operazione al cervello. Il giovane medico, a cui tale procedimento, da lui applicato ad altri pazienti, ha conferito una certa celebrità, è pero' poco convinto dell'opportunità di applicarlo alla ragazza. L'operazione è infatti congiunta a gravi rischi: Catherine potrebbe morire o perdere del tutto la memoria. Secondo il medico, la ragazza non è pazza, ma ha subito un forte choc: un opportuno trattamento psichico potrà permetterle di ricordare esattamente gli avvenimenti che hanno condotto alla morte del cugino, restituendole il suo normale equilibrio psichico. Così avviene infatti: la ragazza rivela di aver accertato che il cugino le aveva chiesto di accompagnarlo in Spagna, non perché fosse innamorato di lei, ma per servirsi di lei come di un'esca per attrarre compagnie maschili, essendo egli omosessuale. Queste compagnie, appunto, sono responsabili della sua tragica morte. La madre di Sebastian, che aveva accompagnato il figlio in precedenti viaggi senza rendersi conto di questo risvolto, non regge a tale rivelazione e impazzisce.