Alberi spogli,poche foglie racchiuse in un angolo,
un manto bianco copre ogni campo di primavere passate,
cammino rapito e seguo sempre da solo.
Scorgo tra la folta vegetazione e l'intrichio di rami,
una lontana costruzione di anni lontani,
proseguo facendomi spazio con le mani.
E torno indietro di decenni ed epoche passate,
rivedo persone che sorridono,
rivedo rastrelli e forche ormai lì ferme ed ingessate.
Vecchio cascinale,
lungo il corso di un ormai asciutto canale,
mi immedesimo in te lontano
da questo mondo materiale
trasportato da un aurora boreale
di nostalgia e crepuscolo alle porte di Milano.
Angelo Fatiscente'2013