Da sette colonie d'epoca fascista a gioielli turistici.

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13/11/2012 12:44:30
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Da sette colonie d'epoca fascista a gioielli turistici.

Vediamoli uno per uno i grandi progetti di trasformazione delle colonie che sono alla base della trasformazione del Calambrone. 1) Colonia Firenze. Fu il primo complesso del genere a Calambrone, costruita nel 1931-1932 dall'architetto Vannozzi per la Gioventù Italiana Littorio, ha una particolare forma a pettine, con più padiglioni disposti in maniera perpendicolare al litorale e raccordati con un lungo corridoio. Di proprietà della Regione fino al 2004, è stata comprata dalla Garcos srl, immobiliare bresciana. È stata l'ultima colonia ad essere venduta. Nel luglio 2008 il Comune ha rilasciato il permesso a costruire e il 20 maggio 2009. All'interno verranno ricavati 72 appartamenti con una superficie media di 77 metri quadrati, un ristorante e altre attività commerciali per un totale di 600 metri quadrati. Nella parte esterna, invece, sorgeranno 2 campi da tennis, una piscina, parcheggi al verde e un parco di 25mila metri quadrati. 2) Principi di Piemonte. Fu realizzata dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia tra il giugno 1932 e il maggio 1933. Nel 1936 venne data in locazione alla Federazione Fasci di Combattimento di Pistoia e nel 1941 passò alla Gioventù Italiana del Littorio. Vista dall'alto ha la forma di un aereo. Oggi di proprietà della Euro Mare sri è stata la prima colonia ad essere recuperata e adibita a residenza turistica alberghiera. Inaugurata nel 2004, ospita appartamenti e un albergo a 5 stelle. 3) Colonia Rosa Maltoni. La più bella e meglio conservata delle colonie, opera dell'architetto Angiolo Mazzoni presenta temi riconducibili al futurismo. La planimetria di questa colonia intitolata alla madre del duce ricorda una donna che abbraccia un bambino. Di proprietà della Fondazione "Charitas Tridentina", è stata acquistata dalla Regina del Mare spa, una società di imprenditori livornesi che ha presentato un progetto elaborato dall'architetto Antonio Ghionzoli.  Inaugurata da qualche anno, ospita appartamenti privati e 90 camere di un moderno "albergo del benessere" per la cura del corpo, con sale massaggi, spazio congressi, ambulatori. 4) Colonia Regina Elena. 120 abitazioni si affacciano sul mare organizzate lungo luminosi corridoi negli edifici principali, che lasciano percepire l'originaria grandezza di queste architetture degli anni Trenta e all'epoca popolate in maggioranza di ragazzi del Trentino. L'edificio, una volta cucina-refettorio-ricreazione è stato trasformato in unità abitative e servizi per l'intero complesso e per l'esterno. Alcuni interventi di restauro sono stati eseguiti usando materiali e finiture originali. Il tutto è immerso in un parco di 2 ettari e mezzo con piscina e percorsi nel verde. Progetto in fase di ultimazione per la parte relativa ai servizi. 5) Vittorio Emanuele II. Un albergo a cinque stelle con 100 camere, ristorante, bar, pianobar, palestra, piscina panoramica e un centro benessere di 1.200 metri quadrati. Inoltre 80 residenze da 45 a 200 metri quadrati di superficie dotate di balconi, terrazze o giardino. È questo il progetto deluxe per la colonia la cui forma («un bambino che solleva le braccia verso il cielo») era evocativa del logo della campagna antitubercolare in atto all'epoca della sua realizzazione. Il progetto intende conservare l'edificio, mantenendone e valorizzandone le caratteristiche morfologiche che io rendono unico. I lavori sono già in fase avanzate e si concluderanno nei dicembre 2011 con un investimento complessivo di 35 milioni. 6) Colonia dei fasci italiani all'estero. Destinato a colonia marina permanente e temporanea per le figlie degli italiani all'estero, il complesso fu eretto dalla Fondazione Nazionale Figli del Littorio nel 1933, su progetto degli architetti Giulio Pediconi e Mario Paniconi. Recuperato dopo anni di abbandono è stato inaugurato nel 2008 ed è noto col nome di "villaggio Solidago". Composto da 140 unità immobiliari, cento delle quali in vendita, mentre gli altri alloggi sono affittati a residence. Il costo degli appartamenti, che vanno dai 45 ai 60 metri quadri, prima della crisi oscillava dai 230 ai 260mila euro. Il recupero della struttura è costato 25 milioni di euro. 7) Colonia Marina azzurra. Sui resti di questa colonia, in un'area di cinque ettari e mezzo, sorgeranno 280 nuovi appartamenti, un ristorante, una piscina, una palestra, una sala poiifunzionale. Sono costruiti da due cooperative aderenti alla Legacoop: la pisana Cooper 2000 e la Consabit di Livorno. I nuovi residenti saranno per metà pisani e per metà livornesi e potranno acquistare la loro casa a 2.900 euro al metro quadro, circa il 20% in meno rispetto al prezzo medio di mercato. Gli appartamenti sono duplex (due o tre camere) e simplex (una camera), e coloro che prenderanno dimora al piano terra avranno un pratino esclusivo, mentre quelli che si sistemeranno al piano di sopra godranno di un vero e proprio giardino pensile sulla terrazza. I lavori sono ancora in corso.