Sono state due giornate intense, piene di avvenimenti interessanti e di incontri più che stimolanti. Presso l’area San Salvi, imponente struttura manicomiale fiorentina (che oggi ospita scuole, uffici Usl e l’associazione teatrale culturale ‘Chille de la Balanza’) si è svolto il 26 e 27 ottobre il festival Mediarc (organizzato dall’Università di Firenze facoltà di Architettura, il Tad Dipartimento di tecnologia dell’ architettura e design, in collaborazione con la già mensionata compagnia teatrale, fucina di cultura e emozioni, ‘Chille de la Balanza’). Tema di questo evento ‘l’abbandono e recupero dello spazio urbano, dal disuso all’uso di quelle aree della città dismesse e…abbandonate.’ Il nostro sito non poteva mancare e quasi come in un romanzo di Dostoevskijana memoria è avvenuto un incontro fortuito che ha permesso a EsplorazioniUrbane.it di presentare il proprio operato ad una vasta platea di architetti, artisti ma soprattutto Persone.
Il 26 ottobre: l’evento si è aperto con un’esplorazione. E’stato infatti aperto l’ex teatro del San Salvi ormai chiuso da molto tempo. Il ritrovo, avvenuto presso il padiglione numero 16 (dove ha sede l’associazione Chille de la Balanza) del vecchio, ma non meno presente complesso manicomiale ha raccolto la meravigliosa presenza di Milena (non so se vi ricorda qualcosa, ma è proprio quella Milena che ebbe la corrispondenza negata con Nannetti Oreste Fernando), l’ex direttore psichiatria del San Salvi, Cesare Micheli, Claudio Ascoli promotore e artista dell’associazione teatrale, la professoressa Alessandra Biagianti di lingua LIS (lingua dei segni italiana) con alcuni ragazzi, osservatori sordi.
Mentre ci dirigiamo verso la struttura, ho avuto il piacere di scambiare qualche parola con Milena a proposito della struttura che stavamo per visitare:-‘dopo l’alluvione di Firenze, il teatro fu abbandonato. Io, la Rosa (un’altra importante testimone del manicomio di San salvi lì presente) creammo un collettivo di donne per rimettere in sesto il nostro teatro, per due volte riuscimmo a farlo riaprire poi però ci venivano fatte le prove dagli elettricisti e muratori che si esercitavano con i loro materiali e da lì…fu definitivamente chiuso. L’ultima commedia che fu inscenata fu la pinocchia…’
Il teatro ha le finestre murate, dentro non c’è luce ma in compenso c’è un tripudio di…di cose. Si quelle sono solo cose, masse indefinite nell’oscurità tanto che il palcoscenico appare all’occhio solo quando si è sotto le assi di legno. Uno sfacelo, e le persone inorridivano e scuotevano la testa e tante dicevano: ma che c’è di bello qui?
Ritorniamo al padiglione numero 16, ognuno con i propri pensieri in spalla. Segue un breve convegno introduttivo al festiva: tra i relatori il Presidente di dipartimento Professor Bologna, Alberto di Cintio, direttore artistico Festival Mediarc, Claudio Ascoli e Silvana Grippi, Mediamix-D.E.A. autrice con un gruppo di fotografi della mostra fotografica ‘in attesa di recupero’ (che da lì a breve sarebbe stata inaugurata). ‘San Salvi è come un Agorà di persone improprie che qui diventano proprie, si affermano con le loro anime, il parco di San salvi è il secondo polmone di Firenze e il suo buio non fa mai paura, è magico. Il recupero dell’area, come di tutte le aree dismesse urbane, deve essere un processo interattivo e pieno di creatività che deve coinvolgere enti, persone, istituzioni… ‘
La parola poi viene abbandonata e sostituita dai segni in lingua LIS di Alessadra Biagianti e dei tre ragazzi intervenuti al festival con i loro ricordi e emozioni suscitate dal San Salvi durante una delle ‘passeggiate ascoliane’ nel complesso ospedaliero. Michele Gasbarro, docente di lingua LIS presso l’Università di Firenze, Walter Capodarca, il sordo chiaccherone come si è descritto con la passione del giardinaggio (ricorda di quando metteva a posto il giardino di San Salvi e i degenti lo aiutavano prendendosi le bottiglie vuote per decorarle). Infine l’intervento commovente di Rosario Liotta, fondatore della compagnia teatrale il David. Lasciando tutti a bocca aperta, Liotta ha presentato una poesia in lingua LIS sull’orrore del manicomio e soprattutto sul danno inferto dalla vista della vita oltre le sbarre-gabbie dei degenti. Tutti abbiamo alzato le mani, muovendo i polsi (l’applauso in lingua LIS).
Il nostro viaggio continua nella mostra fotografica ‘in attesa di recupero’ del collettivo fotografi D.E.A. press, con il tema ‘Geografia Urbana’. Esposte sui pannelli le fotografie dei luoghi abbandonati e occupati di Firenze: dal Banti, al centro interculturale autogestito KULANKA, alla Caserma di Via Tripoli…uno scambio visivo sul territorio natale di molte persone, luoghi fantasma riutilizzati da persone per vivere. Segue l’apericena per poi iniziare il lungo ciclo di proiezioni: architettura, riutilizzo, design…temi e soggetti che anche l’Italia dovrà comprendere, circoscrivere nella propria geografia non solo urbana ma anche mentale e intellettuale.
Di notevole impatto il video proiettato dello spettacolo del 1998 ambientato proprio in un padiglione del San Salvi: una rivisitazione dei Fiori del Male di Baudelaire dai tratti onirici e surreali portata come spettacolo itinerante dalla compagnia ‘Chille de la Balanza’.
Elvira Macchiavelli