Era il 1888 quando, dalla costituzione di una sezione per "dementi" all'interno del ricovero di mendicità dell'ex convento di San Girolamo, nacque il Manicomio di Volterra. Nel corso dei decenni conobbe un vasto sviluppo tale da essere considerato, fino alla legge Basaglia del 1978, uno dei manicomi più grandi d'Italia.
La struttura è un vero e proprio museo a cielo aperto, valorizzata da uno dei più grandi capolavori dell'art brut: i graffiti di NOF4. E' la testimonianza di un capitolo buio della nostra storia, il ricordo di un pertugio di mondo in cui la vita contava poco o nulla.
Nonostante ciò, come molte altre realtà simili, è in totale stato di abbandono e a rischio di crollo, quasi come a volersi convincere che la sua esistenza non sia stata realmente vera, come se fosse stato solo un brutto sogno, un errore di gioventù da tenere nascosto.
Leonardo Donati, originale fotografo affascinato dai "luoghi dell'abbandono" che rievoca ricordi di altre persone, altri luoghi, altre vite, tramite il suo reportage “Dove morivano i dannati” vuole dare una testimonianza di tutto questo, del senso di rabbia, sgomento ed impotenza che si prova a camminare lungo i corridoi spogli, e dell’urgenza di salvaguardare la memoria collettiva, per non aver più paura del cambiamento, del diverso, dell’incontrollabile, per non commettere più gli stessi errori, per tornare “a riveder le stelle”.
L'esposizione è realizzata in collaborazione con il Polo Psicodinamiche e arricchita dagli approfondimenti clinici e scientifici sulla storia dei Manicomi, sulla legge Basaglia e sulle prospettive della tutela della salute mentale in Italia.
Vi aspettiamo da sabato 14 aprile alle ore 18.00 presso gli Inner Underground del Polo Psicodinamiche in Via Giotto 49, Prato. La personale rimarrà aperta tutti i giorni ed avrà fine domenica 13 maggio.
VENITE??