Ciao a tutti, leggo con molto interesse i vostri interventi e vorrei lanciare una provocazione (amichevole, s'intende).Come esploratori seri e spinti da interessi culturali relativi alla psichiatria siamo tutti "avidi" di conoscere e visitare sempre nuovi luoghi che diventano "set" affascinanti per le nostre fotografie. La maggior parte delle volte i posti sono fatiscenti, pericolosi, chiusi e sbarrati, la stessa cosa vale per le fabbriche dismesse, altro mio grande interesse legato all'archeologia industriale.  La strada corretta da percorrere è: chiedere il permesso per accedere. La risposta è sempre la stessa: no! Come biasimare chi è proprietario e quindi responsabile di eventuali danni che potrebbe subire chi entra con il suo permesso in un posto tanto pericoloso, chi si assumerebbe il rischio di permetterci di entrare dove potrebbe cadere un pezzo di tetto o cedere il soffitto? Voi, ho notato, siete molto gelosi, e a ragione, del complesso manicomiale di Volterra, lo proteggete da intrusioni estranee, giustissimo... Come doveroso è proteggere e salvare i graffiti di NOF4. Ma, vi è mai capitato di esplorare posti senza esserne autorizzati?  Sono entrata dove non potevo, un paio di volte sono stata scoperta (un anno fa proprio a Cogoleto, un posto che si sta perdendo per sempre, anche se confido nel lavoro dell'associazione di Pratozanino) ho "alzato le mani" mi sono scusata, ho cercato di spiegare, "armata" solo di macchina fotografica e cavalletto, dicendo che, si, sono consapevole di commettere un reato di violazione di proprietà privata perseguibile penalmente, ma che in quei posti proibiti entro in punta di piedi, con il massimo rispetto, come in una chiesa e "rubo" solo la memoria, la luce e la testimonianza di ciò che tra poco sparirà per sempre. Nei manicomi che ho visitato ho trovato documenti, cartelle cliniche, addirittura lettere mai spedite, con nomi e cognomi... Mai toccato nulla: "take only pictures, leave only footprints"... Mi chiedo, vi chiedo, sono così condannabile? O lo è di più chi non si è curato di proteggere la privacy e la memoria dolorosa delle persone che in quei posti hanno sofferto e di cui è rimasta traccia visibile nei fogli che coprono i pavimenti delle stanze? A parte la violazione della legge, non è un gesto anche di pietas raccogliere con una fotografia ciò che resta del passaggio di tante vite dolorose? Mi associo nel condannare trasmissioni trash e acchiappa-audience come Misteri (ve lo dice una che in televisione ci lavora da 20 anni), condanno writers che imbrattano ogni centimetro di muro, vandali che strappano porte, sfondano armadi, rubano suppellettili, ma non mi sento di condannare chi, pur infrangendo un divieto, "salvano" uno pezzo di storia con una foto, mi ero auto-assolta, finché non ho letto le vostre discussioni e ho iniziato a scrivervi...      

Grazie per avermi ascoltata.

Ciao Topoloco! Ho appena letto quello che hai scritto, posso solo dirti che anch'io condivido quello che scrivi e che mi sono trovato parecchie volte nelle situazioni da te descritte. E' da tanti anni che visito luoghi abbandonati, come te li rispetto, senza toccare niente, limitandomi a fotografare. Purtroppo una cosa che hanno in comune quasi tutti questi luoghi sono le visite di ladri e vandali. Quello che non viene rubato viene distrutto. Sono pochi i luoghi "immacolati", ho avuto la fortuna di trovarne un paio e per me quelle foto sono come un tesoro! Sono stato sorpreso fortunatamente solo un paio di volte e mi è sempre andata bene. In ogni caso si invade una proprietà privata. Io però sono consapevole di questo, anche del fatto che non faccio niente di male e che sono responsabile della mia sicurezza. Posso consigliarti di organizzarti bene prima di esplorare luoghi abbandonati, le condizioni dello stabile, se  il luogo è molto isolato, se è abitato da estranei, qual'è l'abbigliamento più adatto, se servono torcie ecc.. e cosa molto importante avvisare sempre qualcuno di fiducia di dove esattamente siete e quando tornerete. E' un'attimo farsi male e non riuscire a comunicare. Ora basta. ti starò già annoiando. Grazie per quello che hai scritto! A presto! Alan

be se vogliamo aggiungere..  io qualche tempo fa ho fatto un post sul blog in cui si parla proprio di equipaggiamento.

ed in cui parlo per chi ne ha la possibilita e consiglio vivamente di 'come' fare esplorazione urbana di portarsi dietro la radio (come noi sempre facciamo) per radio intendo o radio nel vero senso della parola (sempre per chi ha patente di radiamatore) oppure dispositivi radio PMR.

ecco il link del mio post sul blog

http://www.esplorazioniurbane.it/website/equipaggiamento.aspx

ciao anna, diciamo che sto meglio, però ci vorrà ancora moltissimo tempo, ed al pc posso starci molto poco e per brevi periodi, si parla di 5 minuti ogni tanto.

con i normali apparati PMR o LPD (le normali radio che si possono liberamente vendere e usare) hai una copertura di qualche kilometro, piu che sufficente per l'esplorazione urbana.

per i cicalini è semplicissimo, basta usare gli auricolari ed impostare il vox attivo.

condivido pienamente quello che hai scritto. proprio ieri sono entrata in un posto dove non avrei dovuto, ma la rete era abbassata, e qualcuno era evidentemente entrato prima di me (parecchio tempo fa, ormai, perchè l'erba era altissima e intatta). ma ne valeva la pena, anche se le foto fatte col cellulare non rendono giustizia a quello che ho trovato! per fortuna non sono mai stata scoperta, se capitasse userei la scusa "mi scappava la pipì, allora sono entrata per nascondermi dalla vista" (lol). se mi vedessero col cellulare mostrerei le foto, dicendo che non ho toccato nulla nè ho intenzione di farlo... spesso però mi è capitato di non inoltrarmi troppo all'interno di una casa perchè ero da sola e avevo paura che arrivasse qualcuno bloccandomi l'uscita, o amici si sono rifiutati di accompagnarmi all'interno di un posto per paura di essere scoperti... in certi luoghi sono stata più di una volta, come nella "casa vicino al cimitero" (vedi www.flickr.com/photos/superfreakmorticia), e mi è dispiaciuto veramente vedere che nel frattempo era stata vandalizzata: la prima volta c'erano ancora le pentole sul tavolo e i piatti messi ad asciugare, abbandonati lì da chissà quanto tempo!