Gino Grimaldi conosciuto come “Il pittore del manicomio di Cogoleto” nacque nel 1889 a Isola della Scala.
Frequentò l'accademia delle belle arti non completandola per motivi economici.
Viaggiò e lavorò come decoratore di Ville vicino a Bellagio, poi a 24 anni venne ricoverato nell'Ospedale psichiatrico di Venezia per sindrome maniaco-depressiva e dimesso poi nel 1915.
Dopo circa 1 anno chiese uno dei due ricoveri “volontari” al manicomio di Mombello, nell'intervallo dei due ricoveri continuò a vivere e dipingere in quel di Bellagio.
13 giorni dopo la dimissione del secondo ricovero fugge a Genova per timore di essere ricercato dalla polizia in seguito a una relazione omosessuale.
In seguito ad un tentato suicidio venne ricoverato il 28 Aprile 1933 nell'Ospedale Psichiatrico di Cogoleto con la diagnosi di “psicosi nevrastenica”.
A Cogoleto i medici gli permisero di tornare a dipingere ed è così che iniziò a decorare la chiesa dell'ospedale.
Nel 1935 si oppose alle sue dimissioni per continuare la sua opera.
Termina nel 37 e vi appose la firma con lascritta Ultima Opus Addio mia Arte.
Ricoverato nuovamente nel 1941 a Cogoleto da cui non si era mai separato davvero vi morì il 28 luglio per una cardiopatia.
Le sue principale opere, due tele raffiguranti La pietà di San Camillo e la Carità di San Vincenzo sono esposte all'interno dell'Oratorio di San Lorenzo a Cogoleto.