Dedico questo 8 marzo 2022 alla resistenza di tutte le donne ucraine.
Dedico questo 8 marzo a tutte quelle madri, mogli, sorelle, figlie che con forza sovrumana, attraversano a piedi centinaia di chilometri per sfuggire ad una guerra disumana per mettere in salvo i loro piccoli.
Dedico questo 8 marzo a quella mamma che, nonostante avesse solo un braccio, ha trasportato in peso i suoi due bimbi per “lanciarli” sul treno della salvezza.
Dedico questo 8 marzo a tutte quelle mamme che hanno appreso da un messaggio che il proprio figlio adolescente era stato chiamato con l’inganno a combattere una guerra al fronte.
Dedico questo 8 marzo a tutte quelle mamme che hanno tenuto in braccio I figli addormentati attendendo di salire su un treno gremito.
Dedico questo 8 marzo a tutte quelle giovani donne che hanno fatto nascere i loro figli in angusti rifugi con in sottofondo la musica delle bombe come ninna nanna.
Dedico questo 8 marzo a tutte quelle donne medico e infermiere che hanno continuato ad assistere, trasfondendo cure e speranze di vita, ai bimbi che già combattevano la loro guerra col cancro.
Dedico questo 8 marzo a tutte le maestre che hanno dovuto spiegare ai bambini i bombardamenti, costretti forzatamente a giocare con matite e colori sotto terra, attoniti, quasi a vivere briciole di normalità.
Dedico questo 8 marzo a quelle donne, giovani e bambine costrette a camminare per lunghi percorsi da sole per scampare ai bombardamenti ma che divengono spesso prede e vittime di violenza, soprusi e sevizie, volentieri tenute nel silenzio.
Dedico questo 8 marzo a tutte le donne che pur non menzionate nei libri di storia, ci hanno dato l’opportunità di vedere riflesso nei loro occhi il mare del dolore.
Dedico questo 8 marzo a tutte le donne che, perché donne, non devono sedersi ai tavoli dove si decide di guerra e di confini e quindi esonerate da imporre la logica della morte.
Dedico questo 8 marzo a tutte quelle donne che non sanno di essere le uniche superstiti di una feroce guerra. A tutte quelle che vanno verso l’incognito. A tutte quelle che hanno visto spezzarsi i propri sogni.
Infine dedico questo 8 marzo a Polina, la bimba con il ciuffo rosa uccisa con i genitori e il fratellino dalle bombe a Kiev senza sapere il perché.
Dedico questo 8 marzo a tutte le donne che inseguono nonostante tutto la vita rifuggendo la logica disumana della violenza e della morte.