EX OP DI COLORNO

forum per argomenti riguardanti l'esplorazione urbana in generale

20/09/2020 23:17:08
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EX OP DI COLORNO

Sono tornato, una seconda volta ad esplorare l'ex OP di Colorno, sette anni dopo la prima esperienza...il "tempo" ha modificato molte cose sopratutto l'intonaco dei muri...

22/09/2020 20:50:05
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R: EX OP DI COLORNO

Non avevo mai riflettuto su fatto che il solo particolare di un muro screpolato potesse sviluppare un pensiero, un concetto. La porta era solo una porta, il muro solo un muro e così via. Ho provato ad osservare il tuo scatto utilizzando il pensiero verticale, quel pensiero che ci porta a comprendere che niente è scontato e che ad ogni effetto corrisponde sempre una causa. Un modo di pensare più orientato verso la conoscenza e la comprensione di una realtà più ampia...e allora...dietro quel muro ho immaginato e intravisto un impedimento, una barriera, un ostacolo, una parete, una testa che sbatte, una storia…

Di questa inquadratura forse ci sarebbe poco da dire se la guardassimo attivando il solo pensiero orizzontale...un muro sgretolato, fatiscente, come la pelle quando si squama, perché secca, disidratata. Ma, oltre il diaframma, in quel muro, c’è qualcosa che vibra e ritrovo tante vite, ho sentito tante urla tra silenzi rassegnati.

Questo muro mi ha fatto subito pensare al tempo, quello che sgretola i muri e toglie la vita, la consuma e lentamente la riduce al nulla. Solo quell’ombra nera che si avvicina, anch’essa screpolata, mi fa sobbalzare e trasalire. Nero, profondamente nero in un corpo rovesciato, come a rivolgere lo sguardo a panorami insoliti, inconsueti, sguardo capovolto a permettere di vedere soluzioni possibili, ribaltare i modi consueti di pensare e sovvertire modelli mentali prestabiliti. Ma si potrebbe altresì immaginare in quel corpo, un arco di luce a far nascere speranze e salvare la mente dall’oscurità del tempo. Ma è solo un’ombra, gli altri sono già andati! Quel corpo dipinto è rimasto intrappolato come rassegnato a lasciare una testimonianza, un segno.

Non mi annoia guardare questi muri perché ho imparato nel tempo a conoscerli anzi, a riconoscerli, quasi fossero familiari. Eppure quei muri siamo stati anche noi, questi muri hanno rappresentato le difficoltà affrontate da chi non ha avuto la possibilità di ri-varcarli, muri costruiti dalla paura, dalla sofferenza. Muro che il tempo ha sgretolato così come ha sgretolato quelle vite negate che oggi imbarazzano i nostri animi. Muri troppo alti. E allora, sprazzi di dolorosa impotenza ricoprono i nostri ricordi per quelle macerie lasciate alle spalle.

Muri nel tempo imbrattati da tanti messaggi, muri che hanno ascoltato poesie e dialoghi, muri che hanno accolto disegni...ma che poi tante mani di vernice, han portato via le loro preghiere e le loro deprecazioni.

In questo tuo semplice tratto di muro ho rincontrato occhi malinconici e occhi ridenti. Ho gridato tanti nomi ma quel muro se li ha divorati.

Solo quel corpo rovesciato, lì, a ringraziare l’intrusione del fotografo a fargli compagnia.

25/09/2020 11:29:14
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R: EX OP DI COLORNO

Buongiorno Adri,

ho finito poco fa di leggere il tuo commento della foto di Rodolfo. Scrivi in modo leggero, con termini importanti a volte, ma tutto comprensibilissimo, la lettura scorre. Qualora dovessi intercorrere in qualcosa che mi risulta sconosciuto non esiterò a chiederti chiarimenti.

Sono d'accordo con quello che hai scritto ... osservando la foto si ha un mix di sensazioni. Non ti nego che a primo impatto ho provato tristezza. La vicinanza di quella sedia a rotelle lasciata lì in un angolo con l'immagine scura sul muro di quel corpo a testa in giù.

La frase che mi ha colpito di più è questa : " quel corpo dipinto è rimasto intrappolato come rassegnato a lasciare una testimonianza, un segno".

Quelle povere anime ... cosa tutto hanno dovuto patire rinchiusi nei manicomi.

26/09/2020 12:40:58
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R: EX OP DI COLORNO-HERBERT BAGLIONE

Herbert Baglione è uno street artist brasiliano dotato di molto talento che dal 1999 mette in mostra su pareti e pavimenti di luoghi abbandonati la sua arte; il fatto è che i soggetti di Baglione sono per lo più ombre e spettri dipinti, caratterizzati da membra allungate e corpi in pose di sofferenza. Negli anni le “opere spettrali” sono apparse in diverse città del mondo, principalmente in Brasile, Germania, e Francia.

Baglione nell’estate del 2013 è giunto in Italia per “ICONE5.9”, un noto festival di street art che si è tenuto a Modena. Per l’occasione l’artista ha dipinto una grande facciata cieca di un palazzo nel centro storico della città.

Poi però è giunta alla sue orecchie la presenza dell’edificio ormai fatiscente che faceva da manicomio a Colorno e così ha voluto “omaggiare” il vecchio ospedale psichiatrico abbandonato di Parma con le sue opere. E’ nato così il progetto “1000 Shadows”: fra le pareti scalcinate e qualche sedia a rotelle lasciata a se stessa, egli ha disegnato le ombre delle anime che un tempo hanno abitato l’ospedale.

C’è chi nei suoi disegni vede un tentativo di liberazione da quei luoghi che per lungo tempo sono stati vere e proprie prigioni per persone sfortunate; al contrario c’è chi ne risulta spiazzato e quasi offeso: le forme umane deformate, aberranti e soprattutto inquietanti che Baglione ha dipinto sui muri e sul pavimento sembrano richiamare in qualche modo i pensieri distorti delle menti dei malati, mettendo in mostra non la loro purezza, bensì gli aspetti più negativi come le urla, i vaneggiamenti e le loro paure.

Si tratta delle loro menti, della distorsione delle loro percezioni, delle urla, i vaneggiamenti e le paure dei loro oblii.

Nell’edificio fatiscente, lungo corridoi scrostati, i fantasmi dell’artista si allungano sulle pareti e attraverso le porte aperte, spesso però ritratte ancorate al suolo o alle sedie a rotelle che hanno accompagnato i degenti per lungo tempo. Gli spettri hanno espressioni tristi, addirittura alcuni appaiono spaventati; di certo lasciano una sensazione di enorme pena e tristezza in molti di quelli sono andati a vederli.

L’idea di Baglione era in realtà quella di ” dare per una volta la parola agli spiriti dei pazienti”, che, come capitava normalmente in tutti gli istituti psichiatrici di un tempo, in vita non avevano pressochè alcun diritto ed erano condannati a subire violenze di ogni genere nella speranza che la morte giungesse in fretta per dare loro un po’ di pace. Herbert Baglione ha detto che intendeva liberare quelle anime da una prigione da cui in vita non riuscirono mai ad uscire.

Oggi di quelle "opere" rimane ben poco. Il tempo, inesorabilmente, ha cancellato molto di quello che lo Strett Art ci aveva lasciato.

28/09/2020 09:32:14
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R: EX OP DI COLORNO

Buongiorno Rodolfo,

incuriosita dal tuo commento sono andata a conoscere questo artista di cui ci hai parlato. Ho scorso una galleria delle sue opere e direi che la tua descrizione ha centrato in pieno ciò che lui vuole trasmettere. Personalmente provo un leggero senso di inquietudine, per quello che vedono i miei occhi e nel pensare ed immaginare l'inferno che hanno dovuto subire i pazienti durante i lunghi periodi della loro prigionia. Tra le tante opere di Baglione una in particolare ha attirato la mia attenzione. L'ha creata all'interno di una chiesa (ma dalla descrizione in didascalia non sono riuscita a capire dove si trovasse) , non comprendo se l'ombra è stata creata con dei petali o delle foglie, ai suoi "piedi" c'è una sedia rovesciata a terra e dopo di essa molteplici sedie pronte a cadere con l'effetto domino che , se non ho capito male, hanno la forma dell'8 che visto da un'altra angolazione rappresenta l'infinito.

C'è un forte impatto nel vedere queste immagini attraverso un pc, credo che ammirarle dal vivo regali sensazioni più forti e spero di poterne godere prima o poi.

28/09/2020 10:41:30
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TAGLIAFERRI RODOLFO

R: EX OP DI COLORNO

Ciao Ale(ssandra?) la Chiesa della quale sei stata particolarmente "attratta" si trova a Celles Sur Belle. E' una Chiesa del XVI sec. e fa parte di un complesso ospedaliero sottorreneo a Niort, in Francia.

28/09/2020 11:26:01
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R: EX OP DI COLORNO

Ciao Rodolfo .. Ale va più che bene ... è più confidenziale :)

Che mi dici ... ci ho visto bene con l'interpretazione della disposizione delle sedie (il simbolo dell'infinito) o è frutto di una mia improbabile immaginazione?

Comunque ribadisco ... è veramente bravo.

28/09/2020 20:09:37
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TAGLIAFERRI RODOLFO

R: EX OP DI COLORNO

Ciao Ale, allora "l'otto" richiama il simbolo dell'infinito, inequivocabilmente; rimane da "collocare" la bellissima figura sempre riferente agli "spettri" o figure allungate tipiche delle installazioni di Baglione, costruita con le "foglie"(?).

E quì facciamola vedere questa bellissima Chiesa...

28/09/2020 20:47:23
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Massimiliano Rossi

R: EX OP DI COLORNO

una delle piu spettacolari immagini che tu ci abbia proposto, senza certo nulla togliere a tutte le altre. ma questa davvero mi trasmette qualcosa.

notevole immagine ro