VILLA SERENA

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12/03/2020 11:43:46
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TAGLIAFERRI RODOLFO

VILLA SERENA

In origine doveva essere un edificio a scopo "Universitario", poi spulciando in rete ho trovato che il nome dato a questo edificio che si trova all'interno di un ex Ospedale Psichiatrico è VILLA SERENA...

17/03/2020 18:13:21
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R: VILLA SERENA

IL VUOTO

Sposto in questa immagine l’angolo di osservazione: il mio angolo. Che cosa immediatamente ha colpino la mia attenzione? Il Vuoto. Nonostante la presenza di una panca, un piccolo tavolo e un murales, non ho visto un vuoto parziale ma totale.

Quando penso al vuoto mi immagino una regione di spazio dove non c’è nulla, ma secondo la Meccanica Quantistica il vuoto è ben diverso da come lo immaginiamo, dove il vuoto è per assurdo, uno spazio pieno anche se solo da particelle virtuali che appaiono e scompaiono. Ma non scomodiamo le leggi della fisica.

Probabilmente a livello emotivo accade la stessa magia. Allora il Vuoto non esiste e tutto lo spazio è pieno. Ma io osservo e continuo a vedere il Vuoto. Del resto è la stessa sensazione emotiva che provo ogniqualvolta entro in un manicomio: vedo le persone, sento il loro vociare, sento gli odori...si chiamano...allucinazioni, oppure...emozioni! Il silenzio è cosa viva e senza identità resta il vuoto.

Una stanza grande abbandonata da quelle persone che un tempo l’avevano riempita con emozioni di vita e dove oggi è silenzio e vuoto in cui solo una parete tenta di fare eco a restituire voce, ma tutto è trattenuto come in un incantesimo.

Perciò l’affermazione ...Ciò che è pieno è incredibilmente vuoto, ciò che è vuoto è incredibilmente pieno,... la si cerca nella fisica moderna e, poiché fa parte della natura dell’Universo, non può essere espressa in parole. Il cervello, che ritengo sia la mia dotazione più importante, mi permette di “leggere” ed entrare in relazione con gli altri e magari tentare di leggere le loro emozioni. Mi domando ancora il perché la mia visione del vuoto e...e se rivedessero questo vuoto le persone che lì sono state? Non avevo concezione che potesse esistere perché per me anche l’aria aveva consistenza, alla pari dei pensieri, dei sogni, dei ricordi. Provo ad entrare nella stanza dove una luce malinconica accarezza questo spazio rettangolare, grande e angosciante da togliere il fiato per l’emozione dove anche il tempo nella sua immobilità corre. Un profumo indefinito l’avvolge, forse profumo di emozione che restituisce il suono alla mente, emozioni per le vite strappate, sofferte...una nuova emozione di libertà a scacciare quei fantasmi e dipanare una nuova pagina di vita. Vuoto quindi, non come semplice negazione del pieno, ma come entità di per sé esistente. Forse devo vedere il vuoto come uno spazio possibile; forse le luci sono accese, anche se dentro non riesco a vedere nessuno e l’aria sembra oscillare in questo luogo abbandonato. A parlare allora al posto delle persone che non ci sono più è il Vuoto. Forse il loro Vuoto. Forse è una storia alla ricerca di se stessi, alla ricerca di un vuoto vitale o forse alla ricerca di un’insolita sensazione di libertà . E allora provo a spogliarmi di questo Vuoto per lasciare dentro me spazio per le cose che mi nutrono, Vuoto, parola che mi ritorna spesso in questi giorni in testa. Vuoto in un pieno esistenziale. Credo che noi esseri umani abbiamo un grande potere: l’empatia o l’immaginazione, che ci rende eccezionali.