Il 1 novembre 2009 si spense una delle voci più intense e dirompenti della poesia italiana: Alda Merini.
A dieci anni dalla sua morte Milano le dedica un ponte sul fiume Naviglio.
Facciamo parlare ancora una volta i suoi versi.
Sono nata il ventuno a primavera
Ma non sapevo che nascere folle
Aprire le zolle
Potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
Vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d’angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti da larga resa.
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per navigatori sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d'ali,
un raggio di sole per tutti