Non nascondo che sono teso ed emozionato un bel po nel redigere questo post. emozionato perche si tratta di una argomento per me particolarmente prezioso e importante. perche parlo un po da ex militare in basi NATO, parlo da radioamatore, parlo da appassionato di storia di guerra fredda e da fotografo. un luogo che tutti questi argomenti li accomuna come mai altro luogo potrebbe saper fare.
erano anni, molti, che desideravo far visita ad un luogo cosi ricco di storia. ma come ogni volta che per me una cosa è importante, diventa allo stesso tempo intoccabile. e non nascondo ne sono particolarmente geloso. sono stato un militare negli anni 90, in un periodo che, chi mi conosce, sa di che cosa sto parlando. ho fatto corsi ed addestramenti su argomenti che chi riguardano, sistemi radio, missili, ed in generale guerra fredda. una guerra assurda, in cui due superpotenze, giocavano a ''chi lo ha piu grosso'', si lo so, sarò diretto e senza censure, ma è cosi che si rende l'idea.
ho visitato una base nato proprio ieri, nella quale appena entrato, sapevo gia tutto del suo funzionamento, senza esserci mai stato prima, mi sono trovato a fare da guida a diverse persone che si sono raggruppate attorno a me ad ascoltare attoniti ciò che spiegavo di quella base e dei sistemi. le basi nato bene o male, rispecchiavano uno ''standard'' dalle nomenclature alle disposizioni interne, agli edifici.
vorrei qui, durante questo post alcune dicerie false che la gente è portata a pensare sulla base e sulle parabole. non si tratta di un RADAR, come anche google maps scrive. si tratta di un sistema di comunicazione RADIO chiamato in codice ACE-HIGH.il nome troposcatter deriva dal fatto che la base sfruttava appunto il sistema di riflessione di microonde in troposfera, appunto TROPO-SCATTER. questo per superare la curvatura terrestre.
il sistema ACE-HIGH era compostio da 49 basi nato discolate in quasi tutta europa, di cui 5 in italia, probabilmente la piu importante appunto MONTE GIOGO perche nodo cruciale di intercomunicazione tra le altre basi italiane. il sistema serviva come comunicazione di allarme immediato da parte di un ipotetico allarme di rilevazione di attacco da parte dei gruppi radar NATO (ma il troposcatter non era un radar lo ricordiamo). alimentato da una sala OH - OM (sala radio) con trasmettitori di potenza a dir poco enorme erogata con klystron e guide d'onda.
Ogni stazione era composta di quattro parabole con un diametro di 20 metri, quelle da 20 metri avevano un guadagno di 43 db con una larghezza del fascio di 1°; su ogni parabola è installato un illuminatore alimentato da una guida d’onda per la trasmissione e da un cavo coassiale da 1 5/8 pollici per la ricezione.
Ogni braccio del link aveva un trasmettitore composto da un eccitatore a klystron da 1 KW che andava a pilotare un amplificatore lineare con potenza da 10 a 50 KW operante in F9, i ricevitori per ogni braccio erano 4 perché operava in quadrupla diversità; la sensibilità del ricevitore era di –105 dbm (circa 1μV); i primi a valvole successivamente sono stati sostituiti con altri allo stato solido.
la base, era gestita dal genio trasmissioni, con 13 militari, compresi ufficiali e sottufficiali e due cani lupo di guardia. fino a poco tempo fà, era in gestione da parte della sezione ARI Parma (radiamatori) che, rimessa totalmente a posto, era utilizzata per visite guidate, museo, operazioni di QSO (collegamenti radio) e attività didattica.
ad oggi quello che ieri abbiamo trovato, è il piu completo abbandono, anche se, in ottimo stato, parabole comprese, e sede di una zona in cui sono presenti stazioni ripetitrici telefoniche, ripetitori ministeriali, e stazione meteo.
il mio invito è quello di visionare il documentario chge a suo tempo la sezione ARI ha fatto e che abbimo reso disponibile nella nostra sezione
MULTIMEDIA - VIDEO oppure nella stessa pagine della gallery fotografica
e la nostra ampia gallery fotografica con tanto di ogni didascalia che spiega il tutto e che rende bene l'idea dell base attuale.
non posso certo mancare di ringraziare pubblicamente Olivia, che con la sua auto 4X4 ha permesso di arrivare all base e che con la sua pazienza ha guidato per diverse ore. Grazie Olivia, senza di te, non avrei potuto vedere una cosa per me cosi importante.