Ho varcato ancora un grande cancello. Non quel cancello che ho varcato per anni per raggiungere i "miei matti". Non ero neppure nella stessa città. Eppure per entrare in un manicomio bisogna varcare sempre un grande cancello. Sempre il solito fremito attraversa il mio corpo, un fremito che provoca dolore. Dolore antico. O forse no. Ero ben consapevole che qui non avrei trovato nessuno di loro. Ma quel vissuto riemerge totamente. Io lo so, ne sono consapevole che non mi abbandonerà mai sin che avrò vita. Perchè quel vissuto sono io. A Maggiano sono arrivata con una forte tensione emotiva. Sapevo che per controllarla avrei avuto necessità di stare con me stessa ad acchiappare i miei pensieri, a sognare quel che rese perplesso e divertito un terapeuta quando dissi..."vorrei avere la testa spogliata". Non cambiano i manicomi, possono essere architettonicamente più o meno interessanti ma il bagaglio dei ricordi e delle immagini vissute si riflette vuotandosi lentamente negli interni: visioni di passato che riempiono gli spazi vuoti, sensazioni sovrapposte, sensazioni di sentire le voci della sofferenza... Impossibile, non ci sono più...ma malgrado sento una voce, una melodia che "attraversa", sento un canto anche lui sofferto. La poesia di Alda Merini pervade l'aria ora con forza...poi con delicatezza...la riempie. La poesia che diviene Alda presenza.
Vado via con nuove sensazioni e nuove emozioni. Porto via ricchezza di nuova esperienza.
Domani ci sarà un aereo che mi ricondurrà a casa.
Aeroporto. Quasi a riportarmi ad una realtà reale, un uomo girovaga per l'aeroporto. Attira la nostra attenzione perchè visibilmente in stato confusionale e con difficoltà di movimento. Un'ago cannula inserita nel braccio. Viene allontanato e accompagnato all'aperto. Due poliziotti parlano con lui e poi si allontanano lasciandolo solo. Aspettiamo il suono di un'ambulanza che non arriva. Avrei, avrei voluto intervenire ad aiutarlo come faccio normalmente, ma un aereo ci attendeva per riportarci a casa. Questo per dire di non lasciarci mai sopraffare dall'indifferenza, queste vivengono situazioni di manicomi all'aperto.
Grazie a chiunque mi abbia dato la possibilità di emozionarmi ancora.
...Se tutte le ragazze le ragazze del mondo, si dessero la mano...si dessero una mano,allora si farebbe un girotondo intorno al mondo, intorno al mondo...