L’edificio di cui parlo in questo post è un esempio di edificio abbandonato non “illustre”; si tratta di una casa privata, in stile liberty, che si trova in un piccolo paese in provincia di Milano. Sperando di non andare fuori tema, vorrei scrivere qualcosa che conservi la memoria di questo edificio, a cui sono particolarmente affezionata, e che ho modo di credere non rimarrà in piedi ancora per molto.
Villa Tunisia è nascosta allo sguardo, si intravede appena, lontana dalla strada e dietro agli alberi di un giardino incolto. Non interessa più a nessuno ormai; al massimo attira lo sguardo di qualche passante, che si ferma un istante davanti al cancello arrugginito e riprende la sua strada.
A qualcuno in realtà interessa ancora; questa villa, abbandonata da oltre trent’anni, è la mia “vicina di casa”…Nonché l’edificio che per primo mi ha incuriosito, e che ha fatto iniziare la mia passione per gli edifici abbandonati. E’stata teatro della mia prima “esplorazione urbana”, quando ero una bambina curiosa, che ha scavalcato il muro di confine ed è entrata nella casa misteriosa da una persiana divelta. Mi ricorderò sempre la sensazione che ho provato…quella di appartenere a quell’atmosfera di polvere e luce colorata, che non faceva paura, ma dava serenità.
Parecchi anni dopo, ormai iscritta ad architettura, nel corso di un laboratorio , ci è stata data la possibilità di scegliere l’edificio di cui occuparci; non ho avuto dubbi…volevo quella casa, e dopo parecchia insistenza con i proprietari l’ho avuta. E’ stata veramente un’esperienza bellissima poter girare in lungo e in largo per il “mio” rudere…Poter aprire porte e finestre, salire sul balcone, girare per il giardino…e senza correre il rischio di essere ripresa in malo modo:)
Villa Tunisia è un edificio in stile liberty, non molto grande, con un enorme giardino oggi incolto; nonostante le dimensioni è un edificio pregevole, con una bellissima loggia con colonne e vetrate colorate. Oggi è completamente vuota, priva di mobili; ma conserva le sue finiture originarie, tra cui dei bei pavimenti in legno, cotto e gres, e dei decori floreali alle pareti. E' molto malridotta, danneggiata dall'incuria e dall'umidità, ma fortunatamente non pericolante.
Quest’edificio, che il tempo e l’abbandono hanno contribuito a rendere unico, ha una storia piuttosto particolare. Fu infatti fatto edificare da due coniugi, Giovanni e Maria, partiti dal piccolo paese anni prima, dopo il loro ritorno dall’America. Era stata una vita dura la loro: lui era un agricoltore, lei lavorava in filanda dall’età di sei anni. La miseria li costrinse, con mille sacrifici, a partire per l’America; e lì, partendo dal basso, nel corso delgli anni fecero fortuna, arrivando ad aprire uno “store” a Detroit. Ormai avanti con gli anni Giovanni e Maria tornarono al paese…Non avevano avuto figli, e desideravano trascorrere una vecchiaia tranquilla. Acquistarono un grande appezzamento di terreno, su cui fecero costruire la casa; una casa “da signori”, il simbolo della rivalsa, conquistata con anni di duro lavoro. Per alcuni anni la villa fu animata ed aperta a tutto il vicinato, soprattutto ai bambini; Maria era una donna allegra, ed amava avere gente attorno. Poi, nel corso della guerra, i coniugi la misero a disposizione di un giovane dottore, sfollato da Milano, affinchè ne utilizzasse una stanza come ambulatorio; la bella veranda divenne la sala d’attesa, il salotto la stanza per le visite. Alcuni anni dopo la guerra, Giovanni morì; pochi anni dopo toccò a Maria. La villa venne ereditata da alcuni parenti, affittata per qualche anno, infine abbandonata.
Oggi Villa Tunisia rimane ancora, una testimonianza muta di storie che quasi nessuno ricorda più. E’ incredibile pensare quanto questa casa abbia significato per i suoi proprietari, e come sia stata un simbolo di rivalsa e di tenacia premiata… e di come invece oggi rimanga lì come una cosa dimenticata.
Ho voluto raccontare questa storia, piccola e comune, perché rimanga una traccia di questo edificio e del significato che ha avuto…così come hanno una storia ed un significato tutti i manufatti abbandonati, anche se non importanti e dimenticati, che ancora rimangono.
Spero di non aver annoiato troppo :)
Ringrazio ancora tutti quelli che mi hanno aiutato a ricostruire questa storia, anche se difficilmente leggeranno qui :)